10/06/2009

Scheda di storia dell'arte della "Camera da letto ad Arles", Van Gogh

AUTORE: Vincent Van Gogh

TITOLO O SOGGETTO: La camera da letto di Arles

DATAZIONE: 1888

MATERIALI E TECNICHE: Olio su tela

DIMENSIONE: 72X90 cm

COLLOCAZIONE: Rijksmuseum Van Gogh Amsterdam

DESCRIZIONE: L’ambiente, un locale della “Casa Gialla” di Arles, piccolo edificio su due piani dove l’artista allora viveva e dove andrà a vivere anche Gauguin, è estremamente informale e naturale, con i tratti di una normale quotidianità, un letto rifatto, la finestra semiaperta, un tavolino da con oggetti personali, lo specchio, l’asciugamano, una sedia accostata al letto, quadri casualmente disposti. La minuziosa messa in scena, gli accurati dettagli, l’insieme molto spontaneo, contrastano con la voluta trasgressione alle regole della prospettiva: contrariamente ad ogni norma prospettica, qui lo spazio è risucchiato verso il fondo, evidenziando il primo piano costituito dalla spalliera del letto, del tutto sproporzionata, presenza incombente che blocca l’accesso allo spazio posteriore. Ed è proprio lì che si identifica il significato del dipinto e lo spazio ambientale si identifica con la psicologia dell’artista, in quell’ordinato interno domestico: è un interno semplice e quieto, quello che Van Gogh vuole dipingere, un’oasi di pace, di calma, di silenzio, e realizza invece un quadro che urla il suo disagio, il suo doloroso confronto con una realtà che lo rifiuta, e che egli rifiuta.
Il giallo solare e l’azzurro-violetto delicato e luminoso che costituiscono le tonalità cromatiche dominanti non riescono a rallegrare l’ambiente, in cui lo sguardo dell’osservatore è diretto verso una finestra con le persiane chiuse, da cui nulla trapela della realtà esterna.. E’ così che la
casa di Vincent parla dell’anima di Vincent, di aspirazioni semplici eppure irrealizzabili, di aspettative deluse, di incapacità di rapporti umani, di solitudine psicologica, di quella fatica di vivere alla quale egli porrà fine in un assolato pomeriggio di luglio, in cui si sparerà un colpo di pistola al petto, morendone due giorni dopo.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE: ….. è semplicemente la mia camera da letto, solo che qui il colore deve fare tutto, e poiché con il suo effetto semplificante conferisce maggiore stile alle cose, esso dovrà suggerire riposo o sonno in generale. In una parola, guardare il quadro deve far riposare il cervello, o piuttosto l’immaginazione ….. Questo come una sorta di vendetta per il riposo forzato al quale sono stato obbligato.” (lettera 554 al fratello Theo)

Dipinto tra i più famosi di Vincent Van Gogh, è stato realizzato in cinque versioni (due eseguite durante un volontario ricovero nel manicomio di Saint-Rémy), probabilmente perchè lo stesso artista attribuiva molta importanza al tema e voleva raggiungere assolutamente i risultati che aveva in mente, conferma fornita anche da parecchi schizzi preparatori e da una dettagliatissima descrizione del progetto e addirittura della cornice che avrebbe dovuto contenere l’opera compiuta.
Esistono numerosi studi per determinare l’esatta datazione e la cronologia dei dipinti eseguiti, pare comunque che la copia conservata al Rijksmuseum Van Gogh Amsterdam sia l’originale da cui l’artista trasse le successive versioni, datata con estrema precisione, 17 Ottobre 1888, poichè in una lettera scritta quel giorno egli stesso dichiara “
……. questo pomeriggio ho finito la tela che raffigura la camera da letto.”

Nella lettera al fratello Theo, Vincent fornisce molte e precise informazioni circa i colori che intende utilizzare per realizzare il dipinto, rosso, verde, giallo, viola, blu e arancio, mischiati fra loro e combinati secondo gli audaci accostamenti antinaturalistici che gli sono propri, con profusione di gialli e di violetti, i colori di una realtà assurda travisata dall’immaginazione malata.

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